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I “Respiri di Viaggio” di Elio Ciol in mostra a Casarsa della Delizia

 

Cari soci e amici del GFA, vi segnalo con piacere un altro evento espositivo di un nostro socio onorario.

ELIO CIOL è in mostra  FINO AL 26 SETTEMBRE a Casarsa della Delizia (Pordenone) con la sua

“RESPIRI DI VIAGGIO”

(Foto: Elio Ciol, Sfinge (1980, Giza) © Elio Ciol)

Si tratta di un’esposizione di 120 opere, di cui la gran parte inedite e molte a colori, che documenta 30 anni di viaggi di Elio Ciol, dalle sponde del Mediterraneo all’Est europeo, dal Medio Oriente lungo la Via della Seta fino a toccare Cina e Mongolia: “momenti di privato incanto” di fronte a nuove, inaspettate armonie per scoprire l’arte di Ciol, alla ricerca della vera essenza dei luoghi. E’ esposta a Casarsa della Delizia (Pordenone) nello spazio espositivo della ex Sala Consiliare, la mostra “Respiri di viaggio” che la città dedica al suo figlio illustre, Elio Ciol, autorevole maestro della fotografia contemporanea, le cui opere sono acquisite dalle collezioni permanenti di alcuni tra i più importanti musei del mondo, fra i quali il Metropolitan Museum of Art di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra, i Musei Vaticani a Roma, il il Museo Pushkin di Mosca.

Tra i luoghi fotografati, la Cappadocia, la Mongolia, l’India, il Medioriente, il Mediterraneo: immagini in bianco e nero e a colori che conducono l’osservatore negli stessi paesaggi e panorami che il fotografo ha personalmente visitato e ammirato. Presenti anche le aree archeologiche, come ad esempio Petra e Giza, e dettagli delle più importanti sedi museali mondiali, come il Guggenheim di Bilbao.

È possibile visitare la mostra fotografica sino al 26 SETTEMBRE il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Ingresso libero.

Saluti.

MC

Nino Migliori in mostra a Bologna con “Ritratti alla luce di un fiammifero”

Cari soci e amici del GFA,

vi informo di un ulteriore evento espositivo di grande interesse del nostro socio onorario Nino Migliori.

La mostra

“Ritratti alla luce di un fiammifero”

Luogo: Museo Civico Archeologico

Indirizzo: via dell’Archiginnasio 2, Bologna

Apertura: 1 – 31 luglio 2021

(Ingresso gratuito)

 


(Foto: Nino Migliori, 2021. Dal backstage di “Via Elio Bernardi, 6” © Giacomo Maestri)

I volti umani sono monumenti irripetibili che contengono storie, esperienze, emozioni, paure, amori, dolori e gioie. Nino Migliori ha fotografato seicento volti di donne e uomini, alla luce di un fiammifero, come ha fatto con molte sculture e bassorilievi. Ci sono volti che qualcuno riconoscerà o altri che rimarranno sconosciuti. Sono amici, o amici di amici, che sono andati a trovarlo dal 2016 ad oggi nel suo studio in via Elio Bernardi, 6 a Bologna.

Attraverso i tanti ritratti che Nino Migliori realizza nel corso del tempo è possibile riconoscere l’evoluzione del suo linguaggio e capire che i generi fotografici sono per lui un pretesto da cui partire per trovare e sperimentare nuove possibilità di visione e di narrazione. Per Migliori la fotografia è un processo di scrittura per immagini del proprio pensiero, che permette di aprire nuovi interrogativi sulla percezione del reale. Sperimentare non è solo verificare la struttura e le possibilità di un linguaggio, ma significa confrontarsi anche con la tradizione poetica e iconografica del passato, per rileggere il presente. Oltre alla luce, l’autore riprende sempre nelle sue ricerche il tempo, inteso come fattore che segna la realtà e permette alla fotografia di formarsi, la materia, corpo del reale e dell’immagine, e infine la memoria, come traccia stratificata in divenire. Tutto questo è considerato da Migliori in relazione all’evoluzione tecnologica dei sistemi di visione, non solo fotografici, che consentono diverse possibilità di lettura e di percezione della realtà. Questi aspetti tornano in una forma nuova nel ciclo fotografico intitolato Lumen dedicato alla scultura, a cui si lega il lavoro dei ritratti a lume di fiammifero. Nella serie Lumen, Migliori fotografa in bianco e nero, a lume di candela, importanti opere della storia dell’arte italiana, dal Medioevo all’Ottocento, per riflettere sulla percezione dell’immagine dalla prospettiva di un tempo lontano. Dal racconto a lume di candela dell’inanimato, con il riferimento a un tempo storico precedente a quello della luce elettrica e della fotografia, passa a un ciclo in cui rivolge lo sguardo all’animato, al volto dell’uomo.

Dal 2016 al 2021 realizza i ritratti che sono presenti in mostra e nel catalogo che l’accompagna. In questo lavoro si evidenzia ancora una volta l’elemento gestuale, al di fuori del mezzo fotografico, il tempo, determinato dalla bruciatura del bastoncino di legno, la materia, quella del volto ritratto che riflette la luce in modo diverso rispetto alle superficie delle sculture in marmo o in terracotta. Quelli di Migliori sono ritratti dell’interiorità, che si manifestano attraverso la luce e l’ombra, il bianco e il nero. Il fiammifero acceso, che tiene in mano e muove con velocità diverse intorno al volto del soggetto mentre lo ritrae, diventa l’unico riferimento al mondo esterno, al divenire delle cose.

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Cari saluti.

MC

Gino Santini: riapre la sua mostra antologica

Dopo due diversi rinvii dettati dalla situazione pandemica finalmente lunedì prossimo 26 aprile riapre a Palazzo Zuckermann (Padova, Corso Garibaldi 33) la mostra antologica su Gino Santini che rimarrà visitabile sino al 16 maggio.

Il fotografo padovano Gino Santini ha lasciato una grande eredità artistica, il cui valore sarà possibile scoprire in questa retrospettiva a lui dedicata.
Sono passati oramai quarantaquattro anni da quando a Palazzo della Ragione, a due anni dalla sua scomparsa, venne organizzata una mostra in ricordo di questo importante autore della fotografia italiana, che con le sue foto ha formato una generazione di fotografi. Finalmente quest’anno, grazie all’impegno del nipote Marco Fogarolo, anch’egli valido fotografo, e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, si è potuta concretizzare una nuova ampia esposizione per presentare il suo lavoro. La retrospettiva, curata dal nostro Presidente onorario, Gustavo Millozzi, sarà un’occasione per ammirare la produzione in bianco e nero di Gino Santini e cogliere il suo stile personale e l’originalità delle sue immagini.

I soci del Gruppo Fotografico Antenore avranno la possibilità di essere accompagnati nella visita da Marco Fogarolo, che ringraziamo, sabato 8 maggio alle ore 10.30.

I soci che intendono aderire ne diano comunicazione tramite mail (info@fotoantenore.org) entro il 30 aprile p.v..

MC

Dal 1 giugno presso “Le Barche” di Mestre le mostre di Coppola, Di Vinci, Checchetto

Dal 1 giugno  presso il Centro Commerciale “Le Barche” di Mestre (VE), Antonio Coppola, Massimo Di Vinci e Michela Checchetto esporranno le loro mostre fotografiche

Solo a Venezia” di Massimo Di Vinci

Un quadro veneziano composto camminando con l’andatura di chi non ha una meta, ma solo voglia di perdersi, a passo lento, per calli, campielli e ponti. Visioni, suggestioni, il fascino di palazzi e scenari unici, luci fiabesche, profumi. Una raccolta di sguardi non scontati sul paesaggio Veneziano, persone che lo vivono, scene di tutti i giorni, riflessi e colori ricorrenti.

Volti di Maramures” di Antonio Coppola

La regione di Maramures si trova in Romania nel nord della Transilvania e al confine con l’Ucraina; il suo paesaggio idilliaco è caratterizzato da monti, boschi e vallate.

In questo luogo fuori dal tempo, la vita segue ancora le antiche tradizioni ed il ritmo delle stagioni.

Un racconto fotografico che ci trasporta in un balzo “spazio-temporale” nel passato raccontandoci la quotidianità degli abitanti di quell’affascinante regione.

Orizzonti Verticali” di Michela Checchetto

Un progetto fotografico che trae ispirazione dalla visione “a naso in su” del contesto urbano di Milano. Un portfolio che ha dunque come soggetto preminente le linee, le forme, le geometrie, talvolta forse fredde ma pur sempre estremamente affascinanti che ci raccontano una città in senso verticale.

Le mostre rimarranno visitabili sino al 26 luglio 2020.