Si inaugurerà venerdì 18 maggio alle ore 18.00 a Palazzo Angeli, e rimarrà visitabile sino al 24 giugno, la mostra
“Padova 1956/2018 Metamorfosi di una città”
che vede protagoniste le immagini del nostro socio onorario Renzo Saviolo e di Antonio Lovison.
La trasformazione della città emerge dal confronto fra gli scatti fotografici degli anni ’50 di Saviolo e quelli contemporanei di Lovison.
Sicuramente da non perdere
Archivi categoria: Mostre
Venerdì 23 marzo Beppe Bizzotto inaugura la sua mostra
Si inaugurerà venerdì prossimo 23 marzo alle ore 18.30 presso La Corte dei Leoni di Padova (Via Boccalerie, 8) la mostra del nostro socio Beppe Bizzotto.
“Raccontare una città. Copenaghen – Christiania, due città… in una” vuole mostrarci una città con due anime ben distinte e Beppe Bizzotto affronta questa sfida con entusiasmo ricomponendo in dittici la sua duplice visione della Copenaghen moderna raffrontata con una “città nella città” ossia Christiania.
Complimenti a Beppe e siete tutti invitati all’inaugurazione!
La mostra rimarrà visitabile sino al 27 aprile.
Stefania Parise inaugura la sua mostra “COS’E’ IL MARE”
Si inaugurerà giovedì prossimo 18 gennaio alle ore 18.30 presso La Corte dei Leoni di Padova (Via Boccalerie, 8) la mostra della nostra socia Stefania Parise.
“Cos’è il mare” esprime la sua intensa, dinamica e vitale visione di un mondo fatto di onde, di presenze e di emozioni umane.
Complimenti Stefania 😉 e siete tutti invitati all’inaugurazione e comunque a visitare la sua mostra che rimarrà aperta sino al 18 febbraio.
Tre mostre da non perdere con fotografie di Gustavo Millozzi, Gianni Berengo Gardin ed Elio Ciol
Cari Amici,
è un piacere segnalarvi di seguito tre mostre che coinvolgono il nostro Presidente onorario Gustavo Millozzi ed i soci onorari Gianni Berengo Gardin ed Elio Ciol.
∗–∗–∗
“MUSICISTI, STRUMENTI E MUSICANTI IN UN SECOLO DI FOTOGRAFIA”
Presso Biblioteca civica Villa Amoretti, corso Orbassano 200, (Parco Rignon), Torino
Inaugurazione: martedì 12 dicembre 2017 ore 17.00
Periodo mostra: dal 12 dicembre 2017 al 10 febbraio 2018
La mostra si snoda in un percorso di circa 70 immagini vintage, di autori italiani ed esteri, scattate dal 1855 al 1980, aventi come tema la musica, colta o popolare che sia, e i diversi modi di documentarla.
Un’indagine che parte dalla nascita della fotografia e che sfiora i differenti modi di rappresentarla per immagine nel corso del tempo. Una carrellata storica che ci permette di navigare attraverso la nostra società e l’evoluzione del costume. Ritratti di compositori, musicisti professionisti e orchestre si alternano a musicanti improvvisati, di strada e a bande musicali. Dalla primitiva immagine di violinista datata 1855, definita giustamente da Pierangelo Cavanna di gusto Chagalliano, alle immagini di Guido Calvi, dei Fratelli Amodio, Felice Beato, Raimund Von Stillfried, Guido Rey, Raffaele Menochio, Sophie Auguste Roesen, Pierre Apers, De Mirjian, Mario Camuzzi e Ghitta Carell per approdare alle interpretazioni dei fotograficontemporanei spesso inserite in un contesto sociale e urbano che connota e rievoca fortemente i nostri anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del Novecento. Fra questi ricordiamo Placido Barbieri, Gianni Berengo Gardin, Luigi Bertazzini, Cesare Colombo, Libero dell’Agnese, Michele Ghigo, Gustavo Millozzi, Renzo Muratori, Glauco Pierri. Stereoscopie tissue, carte de visite, cianotipi, stampe all’albumina, al carbone e alla gelatina bromuro d’argento, tante storie e personaggi che prepotentemente riemergono. La fotografia purtroppo è priva di sonorità ma il suo forte potere evocativo sembra fare riecheggiare nell’aria la musica in tutte le sue diverse espressioni.
∗–∗–∗
“I PUTTI DEL PORDENONE”
Elio Ciol
Presso “Due Piani”, Via Ospedale Vecchio, 4 Pordenone
Inaugurazione: giovedì 7 dicembre 2017 ore 18.30
Periodo mostra: dal 7 dicembre 2017 al 4 febbraio 2018
La resa materica e cromatica delle immagini di Elio Ciol, e in particolare la restituzione delle tonalità dorate, è semplicemente sorprendente. Un’operazione non soltanto fotografica: si tratta di aderire a una concezione moderna della narrazione in senso lato, che è stata etichettata come “poetica del dettaglio”, ossia valorizzazione di aspetti che appaiono come marginali a una lettura superficiale, ma che invece si rivelano come assolutamente non trascurabili per la comprensione del tutto. Questo modo di leggere l’opera d’arte non è guidato dalla volontà di essere semplicemente originali, ma piuttosto, come diceva Edward Weston, dalla “passion of seeing”, dalla voglia di vedere meglio e capire meglio.
In questa serie di fotografie, dedicate al Pordenone, le riprese di dettagli raffiguranti putti ci consentono di poter scoprire e “gustare” particolari altrimenti poco o mal visibili dal vero, o addirittura trascurati se non ignorati.
∗–∗–∗
“Venise ‘55/ ‘65”
Presso “La Galleria della Fondazione Wilmotte”, Fondaco degli Angeli – Fondamenta dell’Abazia, Cannaregio 3560 – Venezia
Periodo mostra: dal 2 dicembre 2017 al 13 maggio 2018
La mostra Venise ‘55/’65, realizzata in collaborazione con il Circolo Fotografico La Gondola, è un percorso fotografico che si propone di raccontare la Venezia nel decennio che va dal 1955 al 1965 attraverso le 54 immagini dei fotografi Gianni Berengo Gardin e Sergio del Pero. L’esposizione si sviluppa come un dialogo tra la visione dei due fotografi, al fine di comprendere maggiormente la realtà veneziana di quegli anni, per mezzo dell’immaginario di chi ha tradotto e interpretato il vissuto di questa città così intensamente attraverso la propria opera. Lo sguardo di Gianni Berengo Gardin abbraccia ogni aspetto del vivere veneziano, mostrandone i bagliori e al contempo soffermandosi anche sulle azioni minime, testimonianza di una realtà variegata. Le sue immagini di Venezia ci appaiono come momenti eternizzati, il fotografo astrae dalla contingenza degli eventi che coglie, per restituirci l’essenza di una città che si esprime nella bellezza delle forme, delle sue architetture. È una Venezia sospesa, eppure viva, che ci presenta Gardin, in questo dialogo continuo tra le presenze fuggevoli che la abitano e le composizioni delle sue strutture che le accolgono.
Lo sguardo di Sergio Del Pero si posa sugli aspetti della vita quotidiana veneziana, e nel registrare il passaggio dei suoi abitanti coglie le strutture architettoniche che imperturbabili testimoniano il contrasto tra i gesti che si disfano in un istante e ciò che rimane, la città, che resiste di fronte a tutti gli eventi storici. Il suo progetto di documentazione si spinge oltre facendo risaltare la bellezza di questa città. Identificative della sua opera sono le “tagliatelle”, immagini la cui stampa veniva tagliata in modo da ricavare una striscia sottile. La mostra Venise ‘55/‘65 presenta 24 stampe di Gianni Berengo Gardin, provenienti dall’Archivio Storico Circolo Fotografico La Gondola – Venezia, dall’Archivio Gianni Berengo Gardin – Milano, dall’Archivio Centro Ricerca e Archiviazione della Fotografia (CRAF) – Spilimbergo, e 30 stampe di Sergio Del Pero provenienti dal Fondo Del Pero dell’Archivio Storico Circolo Fotografico La Gondola – Venezia
Nino Migliori in mostra a Padova dal 1 dicembre a Palazzo Angeli con “Alla luce dello sperimentare”
Venerdì prossimo 1 dicembre alle ore 18.00 si inaugura a Padova, presso Palazzo Angeli, la mostra “Alla luce dello sperimentare” di NINO MIGLIORI, uno tra i più importanti fotografi italiani contemporanei.
L’evento è organizzato dall’Assessorato alla cultura del Comune di Padova, ideato e curato dalla Fondazione Nino Migliori in collaborazione con il Dipartimento dei beni culturali dell’Università di Padova, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, senza dimenticare il prezioso ruolo svolto dal nostro Gustavo Millozzi che tanto ha fatto per portare a Padova le opere del Maestro.
La mostra di Palazzo Angeli, che propone per lo più opere inedite, offre al visitatore uno spaccato di pregio proprio di questo variegato percorso e l’ affermazione di Migliori «mi piace lasciare la strada vecchia per la nuova» rivela molto dello spirito della sua continua ricerca.
Dalla fine degli anni ’40 sino ad arrivare ai suoi ultimi lavori, Migliori sorprende infatti per la varietà dei progetti realizzati, per la sua ardita capacità di esprimersi in fotografia mutando linguaggio senza però perdere una grande coerenza espressiva d’insieme.
La mostra sarà aperta al pubblico sino al 18 febbraio 2018.
Un evento che gli appassionati di fotografia non possono assolutamente lasciarsi sfuggire! 😉
MC
Per saperne di più:
Comunicato stampa