Leonio Berto, “Venice, any colour you like”
Galleria Studio D’Arte, Via Buonarroti 131, Padova
Dopo Abano Terme, la mostra di Leonio Berto sbarca a Padova nello spazio espositivo che per la prima volta la galleria Studio D’arte di via Buonarroti “apre” alla fotografia. Forse un segno dei tempi, e dello spazio che con molta difficoltà la fotografia sta acquisendo anche in Italia.
Sicuramente è una conferma della vivacità del gruppo Mignon che da anni propone e sostiene i suoi autori, riuscendo ad attivare anche nuovi spazi espositivi.
Siamo dunque nel territorio della classica street photography, ma, come il titolo segnala a colori. Le foto sono state scattate a Venezia….già il soggetto potrebbe essere, per molti, il motivo sufficiente per non vedere la mostra: quante foto abbiamo già visto di Venezia, delle maschere, gondole, riflessi, ponti? No…. qui non è la città il soggetto principale, o lo è solo in parte, come fondale un po’ sfuocato; certo, in qualche foto (poche) spunta un campanile di S.Marco o una gondola… ma sono elementi dello sfondo utili a giocare di contrasto con il soggetto in primo piano che ci parla di altro.
Il vero soggetto è il fascino della banalità della vita quotidiana, cogliere l’inconsueto che avviene nella strada, gli incontri casuali… Gli scatti sono rubati, l’empatia è quindi lontana….ma il gioco compositivo funziona e le immagini catturano l’attenzione evitando il banale.
E poi i colori….sarà la procedura di stampa utilizzata, saranno le scelte cromatiche dell’autore, ma l’equilibrio e la gradevolezza che si respira è notevole: finalmente si offre spazio anche alla fotografia di strada colorata, che non punta sulle saturazioni estreme dei colori, che ricostruisce una realtà quotidiana più vicina alla nostra esperienza percettiva, dove i vestiti sono colorati e non toni di grigio.
Si esce con un senso di piacevole leggerezza; una street photography diversa dal solito bianco e nero “difensivo” a cui si ricorre, forse perchè si ritiene che il neorealismo non sia mai finito, oppure che i colori distraggano (da cosa?) e che il bianco e nero faccia più “arte”, o ancora perché i nostalgici della camera oscura (saranno amici degli appassionati del vinile?) hanno esigenze di “controllo” dei processi. Per fortuna, la vita è a colori, “…qualsiasi colore ti piaccia”.