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L’occhio di Antenore

L’iniziativa rivolta ai soci, con lo scopo di potenziare le competenze e le capacità di analizzare l’immagine fotografica presentando e familiarizzando con il codice di lettura proposto da S. Shore, già annunciata nei mesi scorsi, partirà mercoledì 18 febbraio alle 21 presso la nostra sede.

Le ragioni della proposta sono le seguenti:
se un fotografo potenzia le proprie capacità di analizzare una foto (acquisendo nuove categorie interpretative) è probabile che queste categorie influenzino (in modo inconsapevole, attraverso delle decisioni “automatiche”) il suo sistema cognitivo anche al momento dello scatto o della selezione delle proprie fotografie, migliorando quindi la sua produzione di immagini.

Shore ha scritto un volumetto su questo “codice” interpretativo, e sostiene di averlo basato su quello di Szarkowsky: nelle serate i due punti di vista saranno presentati come compatibili anche se non completamente sovrapponibili.

Mercoledì sarà comunicato il calendario degli incontri successivi. Tra un incontro e l’altro i partecipanti saranno invitati a portare le loro fotografie (anche scattate in passato) che siano esemplificazioni dei criteri presentati durante gli incontri.

Uno dei prodotti finali ipotizzati (ma dipenderà dal materiale che si raccoglie) potrebbe essere un libro nel quale stampare le foto prodotte dai partecipanti e che potrebbe costituire una sorta di “manualetto” collettivo (da cui “l’Occhio dell’Antenore”) utile anche per agli iscritti ai corsi di fotografia di base.

Le serate saranno condotte da Giuseppe Toffoli e Antonio Lovison, ma sarà lasciato ampio spazio a tutti i partecipanti di discutere, mostrare e proporre.

Occhio dell’Antenore – Rinvio

A causa di un attacco influenzale che da giorni perseguita Giuseppe Toffoli, siamo costretti a spostare a data da destinarsi, l’incontro previsto per il 21 gennaio che avrebbe costituito l’inizio del ciclo di incontri denominato L’Occhio dell’Antenore. Auguriamo a Giuseppe una rapida guarigione.

L’Occhio dell’Antenore

Si tratta di una iniziativa rivolta ai soci, con lo scopo di potenziare le competenze e le capacità di analizzare l’immagine fotografica presentando e familiarizzando con il codice di lettura proposto da S. Shore.

Le ragioni alla base della proposta sono le seguenti:
se un fotografo potenzia le proprie capacità di analizzare una foto (acquisendo nuove categorie interpretative) è probabile che queste categorie influenzino (in modo inconsapevole, attraverso delle decisioni “automatiche”) il suo sistema cognitivo anche al momento dello scatto o della selezione delle proprie fotografie, migliorando quindi la sua produzione di immagini.

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Martedì 18 novembre – Simone Padovani

Simone Padovani è un fotografo di poco più di trent’anni, professionista freelance da quasi 10. Nella sua breve carriera ha già collezionato numerosi riconoscimenti come il 1° premio al concorso fotografico nazionale “Il Campanile”, 2 Award della Fotografia Italiana FIOF nella categoria reportage, Primo classificato al concorso internazionale “My Foto”, indetto da Manfrotto School of Xcellence. Inoltre, è risultato tra gli autori selezionati nell’ambito del National Geographic Italia fotocontest. Collabora con Nikon.
Le sue immagini sono state ospitate da molte riviste italiane e dai principali quotidiani nazionali. Amante del reportage, ma non solo, nelle sue foto si può notare una ricerca estetica votata alla estrema rincorsa della bellezza quasi pittorica.

Ieri sera, con Amedeo Fontana

La serata di ieri con Amedeo Fontana, a me è piaciuta molto. Anzi, tra gli autori che abbiamo ospitato nella nostra sede mi è sembrato tra i migliori che io ricordi.
I suoi scatti mi hanno ricordato un po’ Willy Ronis, e il suo libro “le regole del caso”.

© Amedeo Fontana - Venezia 23
© Amedeo Fontana – Venezia 23

Queste regole, Fontana sembra gestirle con molta padronanza; una di queste è la pazienza e in molti dei suoi scatti, soprattutto quelli su Venezia è chiaro come abbia aspettato con calma e pazienza che la situazione, la foto si formasse, che i soggetti si inserissero nel posto giusto: immagino attese più o meno lunghe fino al momento “giusto”…e di momenti giusti ne ha colti davvero molti. Ma sono belli anche i ritratti e gli accostamenti della sede del partito e molte altre cose di Venezia….a me sembra con una freschezza e originalità notevoli e mi viene da definirle post, oltre Berengo Gardin.
Ma anche la serie americana mi è piaciuta, anche se già lui in presentazione aveva indicato la situazione in cui erano state scattate, quasi un mettere le mani avanti…. abbiamo visto un catalogo di simboli e situazioni tra le più frequenti e conosciute: la 66, Harley Davidson, le strade lunghe, la monument valley, S.Francisco; eppure anche in questo caso, l’accuratezza dell’inquadratura, e l’istinto lo hanno guidato a produrre una serie di immagini non banali (per non parlare della competenza nel gestire il bianco e nero in post produzione).

© Amedeo Fontana - America 5991
© Amedeo Fontana – America 5991

Tutti conosciamo Venezia e molti di noi abbiamo visitato o conosciuto gli Stati Uniti attraverso foto , film, TV. Eppure c’era molta poesia nelle immagini, molta delicatezza, una visione godibile e, come sostiene Ronis, “il caso bisogna meritarselo”.
Amedeo Fontana mi sembra il classico caso di un autore sottovalutato ma di grade spessore. Una serata magica. Massimo