pictures of Padua – istruzioni per l’uso…

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Ciao a tutti

 

ho guardato con molta attenzione le foto pubblicate sul sito del progetto e per prima cosa mi complimento, perchè alcune foto sono molto interessanti.

Chiedevo una precisazione: il documento che è stato inviato sul progetto parlava di foto “istintiva”, prese senza pensare. Ora molte delle foto inserite chiaramente non hanno assolutamente nulla di istintivo, anzi hanno inquadrature molto rigorose e assolutamente studiate e ragionate.

Se delle prime (istintive) non ne faccio, o se ne faccio non mi interessano in quanto istintive, ma per il valore della foto, delle seconde, comunemente chiamate street photography, è certamente un genere che mi appassiona e sul quale continuo a lavorare da anni.

A questo punto vorrei capire meglio, onde evitare di aumentare il numero di foto postate “fuori tema”: è un progetto di street photography generico, quindi qualsiasi approccio va bene o è rimasto un progetto di foto “istintiva” e alla fine le non istintive saranno rimosse?

Ciao e grazie

 

Marco

8 commenti su “pictures of Padua – istruzioni per l’uso…”

  1. Probabilmente ho generato un po’ di confusione. Il progetto Pictures of Padua è stato descritto in http://www.fotoantenore.org/2013/01/pictures-of-padua/ dove c’è il link al progetto in formato pdf che fa riferimento espressamente alla Fotografia Istintiva.

    D’altra parte il sito http://picturesofpadua.tumblr.com/ parla di “Qualche frammento di Padova attraverso la street photography”. Per me le due cose non sono in contraddizione perché da oltre un anno, quando esco per fare della Street, deliberatamente scatto senza inquadrare, preoccupandomi di selezionare (ed eventualmente raddrizzare) successivamente le immagini più interessanti.

    Però mi rendo perfettamente conto che per molti ciò non funziona.

    A un certo punto ho deciso di aprire il sito a tutti i soci interessati (anche a quelli non iscritti al gruppo di fotografia istintiva, che, di fatto, contava solo pochi “praticanti”) chiedendo loro di postare circa quattro fotografie in B/N al mese e ricordando che ci sono delle cose che non si devono assolutamente fare (HDR, alterazione della realtà, effetti speciali). Inoltre ho suggerito le seguenti regole:
    • preferire l’uso di obiettivi grandangolari;
    • scattare d’impulso senza che sia ricercata necessariamente una composizione rigorosa.

    In realtà c’è invece (anche tra gli iscritti al gruppo di fotografia istintiva) chi evidentemente non rinuncia a utilizzare una focale lunga e a ricercare una composizione rigorosa e devo confessare che non riesco a comprendere, al momento, quanto ciò sia in contrasto con il vero obiettivo del progetto: non credo che necessariamente una fotografia istintiva debba essere sbilanciata o scomposta.
    Ho comunque chiesto ai partecipanti di votare le foto che preferiscono, consapevole che le migliori foto saranno automaticamente scelte. Mi aspetto che ognuno inserisca continuamente sempre nuove fotografie, ma anche che elimini dal sito, dopo qualche mese, le proprie inefficaci immagini, lasciando solo quelle che realmente raccontano la città in maniera coinvolgente.

    Alla fine il suggerimento è quindi di provarci e poi, democraticamente, si deciderà cosa fare.

  2. Giusto il commento di Marco, chiara la risposta di Donatello ma va considerato anche quanto leggo su forum specialistici o presunti tali e cioè:
    le fotografie istintiva, di strada e documentaria spesso si sovrappongono.
    Vale il concetto ben esplicitato nel progetto Pictures of Padua di “raccontare Padova attraverso un insieme di istantanee, colte al volo in maniera del tutto istintiva e successivamente selezionate rispettando il criterio di massima verità. Le foto devono essere scattate con la tecnica della street photography, in maniera istintiva e immediata”

  3. Da nuovo iscritto….
    Credo che il concetto di street photography sia alquanto ampio, in ogni caso posso dirvi come io ho interpretato le idee/istruzioni di Donatello.

    Ho cercato di:
    – usare quasi sempre solo grandangolo, con macchina (compatta) impostata su automatico (poco professionale, ma veloce…) o priorità tempi, filtro BW tanto per non passare poi in Photoshop, scattando tenendo la macchina “penzoloni”, anche perchè dovrei togliermi gli occhiali per vedere lo schermo…
    – in un caso (simmetrie in Piazza Cavour), ho visto un bel riflesso sul vetro e in una pozzanghera, mi sono appoggiato al vetro e ho scattato “in maniera istintiva”. E’ street photography?
    – in un altro e unico caso (gabbiani sulla Specola) avevo impostato la macchina su automatico High Speed Lightning, se ben ricordo: la macchina fa più scatti e li combina per migliorare il range dinamico. Stavo facendo delle prove perchè volevo fotografare il tram di sera. Mi sono capitati per caso dei gabbiani in volo. Mi sembrava uno scatto carino/curioso/particolare di Padova, comunque da mostrarvi. E’ street photography? E’ fuori tema? (vedi questa: http://www.in-public.com/ChristopheAgou/image/992). Penso che una cosa da non fare sia HDR “a posteriori”, ma è lecito usare gli automatismi della macchina? In fondo, quando premete il pulsante di scatto a metà per mettere a fuoco e/o regolare tempo/diaframma, usate un automatismo….
    – personalmente mi sembra che tutte le foto postate rientrino nella street photography, ma sono un neofita…..

    In ogni caso, credo che l’importante sia scattare, poi dalla discussione e dai voti, di certo migliorerò/miglioreremo! Ben venga la discussione e la partecipazione!
    Max

  4. Beppe, ogni modo di fotografare è lecito, ognuno è libero di esprimersi come crede, ci mancherebbe. Però credo sia importante capire un progetto, per valutare se il mio modo di vedere/fotografare rientra nei parametri.
    Quanto al fatto che la fotografia di strada sia da sempre associata ad un modo istintivo di vedere non mi risulta proprio. Ti cito solo 2 nomi, Cartier Bresson e Berengo Gardin, che testimoniano esattamente il contrario. Certo, possiamo citarne molti altri che fanno il contrario e la discussione non avrebbe mai fine. Chi è più bravo, qual’è il modo giusto,…
    Certo che un po’ di conoscenza della storia aiuta molto a capire quello che facciamo noi oggi.
    Personalmente non ho certezze, non so chi sia più bravo e quale sia il modo giusto di fotografare, mi bastava capire il progetto, visto che ho trovato, a mio giudizio, una importante discrepanza tra il testo di spiegazione e le foto postate.
    Mi tengo i miei dubbi e continuo a fotografare per la mia strada. Buona luce a tutti.

  5. L’intervento di Marco apre e sottolinea delle questioni non secondarie e, come sempre, il suo contributo attiva riflessioni stimolanti.
    La prima mi sembra rimandi ad una tema che, secondo me, potremmo accostare metaforicamente alla “messa a fuoco”. Ossia, quanto le fotografie rientrino o meno nella categoria o nell’obiettivo che ci si era posti. Le foto postate dovrebbero essere coerenti con gli scopi preannunciati (a volte questa discussione mi ricorda un po’ quella dei fotocampionati su quando si valutava se la fotografia fosse nel tema o meno).
    In generale, quello della coerenza mi sembrerebbe un esercizio utile e opportuno anche dal punto di vista fotografico. Però sappiamo anche che, quello che qui ho chiamato per comodità coerenza ha a che fare con alcuni problemi di non facile soluzione:
    a) confini non sempre chiari, come qualcuno ha già sottolineato;
    b) nel tempo ci si “dimentica” degli obiettivi originari;
    c) il progetto ha avuto una sua definizione via via che si sviluppava nel 2012;
    d) si cerca di favorire meccanismi inclusivi per stimolare comunque la produttività.
    Certo, il problema della “messa a fuoco” è riducibile:
    per esempio, prevedendo una commissione che filtri le foto secondo criteri di coerenza; oppure un sistema a doppio cieco di valutazione delle immagini. O altri meccanismi valutativi più o meno rigorosi.
    La domanda da porci però è quando (e se) ha senso utilizzare questo tipo di metodologie. Certo è che strategie di autoregolazione difficilmente funzionano, sia individualmente, sia con sistemi di votazione più o meno democratici.
    Trovare un compromesso tra esigenze qualitative, coerenza e partecipazione non è facile, ma credo che sia importante essere consapevoli del gioco al quale si sta giocando (e quali sono le regole). Massimo

    1. In questo dibattito a me sembra anche che si trascuri un’altro aspetto relativo al contenuto delle immagini. In altre parole, visto che dovrebbero essere delle foto di Padova, forse la città manca un po’, almeno io avverto un po’ questa ridotta presenza di “immagini ambientate”…..Massimo

  6. Massimo, condivido completamente la tua riflessione, che affronta il tema in modo molto completo arrivando a ipotizzare dei filtri.
    Credo che comunque definire chiaramente il tema e gli obiettivi all’inizio sia uno step fondamentale per qualsiasi progetto.
    Forse una fase iniziale didefinizione chiara di tema e obiettivi, quella che tu definisci la “messa a fuoco” rende superflua, se non molto più semplice, l’autoregolamentazione a posteriori.
    Il senso del mio intervento era proprio quello, cioè capire se il mio modo di fotografare entra nel tema oppure no, al fine non non postare foto non coerenti con il progetto.

    Ciao

    Marco

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